Assistenza, didattica e ricerca insieme
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena è la seconda realtà dell’Emilia-Romagna. Nel prossimo triennio una netta specializzazione di Policlinico e Ospedale Civile
Con 1.108 posti letto e oltre 3.650 dipendenti, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena - che dal gennaio 2019 comprende il Policlinico di Modena e l’Ospedale Civile di Baggiovara - costituisce per dimensione e volumi la seconda Azienda Ospedaliero-Universitaria della regione, struttura di terzo livello, sede delle scuole di specializzazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e importante polo di ricerca di livello nazionale e internazionale.
L’Azienda gestisce oltre 46.430 ricoveri e circa 25.000 Interventi chirurgici all’anno.
“La pandemia Covid19 ha evidenziato con forza l’importanza di una sanità pubblica dove i grandi ospedali di terzo livello lavorino in rete con il territorio - afferma il dottor Claudio Vagnini, direttore generale dal 1° luglio 2020 - La gestione della crisi è stata più efficace in contesti come quello emiliano-romagnolo, dove questa rete ha funzionato meglio. Spero che, dopo anni di tagli, questa crisi abbia fatto capire a tutti che è invece necessario aumentare le risorse, concentrandosi piuttosto sul controllo degli sprechi”.
L’Azienda Modenese è nata dalla fusione di due realtà, il Policlinico universitario e l’Ospedale Civile.
“Abbiamo in programma una riorganizzazione, di respiro triennale che - prosegue il direttore - porterà a una più netta specializzazione dei due stabilimenti: il Policlinico sarà soprattutto l’ospedale oncologico, materno-infantile e della grande ricerca medica. Baggiovara sarà l’ospedale chirurgico, con vocazione multidisciplinare - grazie a una struttura come la Sala Ibrida - e di chirurgia robotica e mininvasiva”.
Una struttura di terzo livello come l’Aou di Modena vanta diverse eccellenze a livello nazionale e internazionale. “In medicina l’evoluzione scientifica è velocissima e rimanere al passo è fondamentale quanto difficile. In questi anni sono stati fatti grandi investimenti in tecnologie per la diagnostica, la terapia e la ricerca, grazie anche alla generosità di istituzioni, imprese del territorio e privati cittadini. Per me è importante sottolineare che le spese per la sanità pubblica non sono ‘costi’ ma sono investimenti per migliorare e quindi rendere più appropriata ed efficace l’assistenza”, conclude Vagnini.
www.aou.mo.it